La nebbia

febbraio 28, 2009

“Non mi piaceva. Sapevo perfettamente di non aver mai visto una foschia uguale a quella. In parte per l’irritante bordo netto del fronte che avanzava. Niente in natura è così uniforme; è l’uomo l’inventore dei bordi netti. In parte per quella pura bianchezza abbagliante senza variazione, ma anche senza i riflessi luccicanti dell’umidità. Ormai era distante solo un mezzo miglio, e il contrasto tra quel bianco e gli azzurri del lago e del cielo era più netto che mai”.

990_ico

Dal racconto di Stephen King  “La nebbia”, contenuto nella raccolta  “Skeleton Crew” (Scheletri), del 1985, è stato tratto il film “The mist” di Frank Darabont (2007).

Ancora una volta mi chiedo come si possa trarre un buon film da un racconto. Pare comunque che il finale sia a sorpresa. E comunque è difficile vedere questi film, che spesso restano fuori dai circuiti perché si privilegiano film di cassetta.

 

“Leggere un buon romanzo è per molti versi come avere una relazione sentimentale lunga e soddisfacente.

Un racconto è tutt’altra cosa. Un racconto è come un bacio veloce, nel buio, ricevuto da uno sconosciuto. Naturalmente non è la stessa cosa di una relazione o un matrimonio, ma un bacio può essere dolcissimo, e nell’intrinseca brevità del gesto risiede la sua speciale attrazione.”

STEPHEN KING

Sì! Amo i baci nel buio!

Pubblicità

Mostre a Milano

febbraio 22, 2009

FUTURISMO

1909-2009

Velocità+Arte+Azione

Palazzo Reale

MAGRITTE

Il mistero della natura

Palazzo Reale

Prendete due cigni, un laghetto, una falce di luna, scrivete con l’acqua la parola amour e poi… rendete il tutto inquietante e oscuro, all’ombra dei cipressi. 

lart_de_la_conversation3

È ciò che accade ne ” L’art de la conversation” , e che ritengo sia la cifra costante di Magritte, assimilabile, secondo me, al concetto di perturbante   di Freud. Inserire in un contesto ciò che lo sconvolge, che entra in contraddizione palese con esso, provoca inquietudine, il crollo delle certezze. 

 

Per il video dell’altra curatrice, Claudia Beltramo Ceppi Zevi, e per una breve galleria dei quadri, vi rimando al sito http://www.mostramagritte.it

 

 


Eros a Amore a Milano

febbraio 22, 2009

milano-19-02-09-008

 

L’antologia Eros e Amore, edita da Arpanet, esposta nello scaffale dedicato agli innamorati, alla Mondadori di piazza Duomo, ci strappa un sorriso… ride la commessa, scattiamo foto e siamo contente che un piccolo libro, grande per noi, faccia bella mostra di sé in mezzo a  teneri cuori rossi.


Modigliani a Frascati

febbraio 22, 2009

MODIGLIANI, immagini di una vita

Scuderie Aldobrandini

 


Il compleanno di Akkuaria a Milano

febbraio 22, 2009

milanopic

 

 

Il Mojito è un cocktail a base di rum e succo di lime; di origine cubana, il suo nome significa “piccolo incantesimo”.

E proprio questo è avvenuto a Milano per i festeggiamenti ad Akkuaria.

Dopo la serata di Catania del 13 febbraio, la città di cemento e acciaio ci ha accolti con un abbraccio affettuoso.

Il Joy è un locale nuovissimo e giovane, concepito come una vetrina permanente per artisti o per chi voglia pubblicizzare i propri prodotti.

Insieme a Vera Ambra, hanno condotto la serata Erberto Accinni e Franco Zarpellon

Sono intervenuti, presentando le loro opere, i  poeti Adele Desiderio, Alessandra Paganardi, Alberto Comparini, Alberto Di Virgilio, Arnaldo Citterio, Beatrice Elerdini, Beno Fignon, Dana Drunk, Elisabetta Sabato, Filippo Ravizza, Gabriella Rossito, Gloria Paride, Il Moda, Maria Carla Baroni, Maria Grazia Girola, Paola Ragaglia, Paolo Pagani, Rita Ferrandi, Roberto Caracci, Roberto Ranoscelli, Serena Accàscina Polizzi.

Tra gli scrittori, Andrea Landini, Antonella Diamanti, D. Silvia Cikron Corbellini, Emilia Ramorini, Gigi Leone, Laura Conte, Luca Antonio Lampariello, Marcello Peluso, Paola Broggi, Ronnie M. Popper.

Andrea G. Pinketts ha presentato il volume di Ilaria Ferramosca, “Sindromi e altri fatti d’inchiostro”, movimentando la serata con il suo spirito caustico.

La danzatrice Jamila Zaki ha eseguito suggestive danze egiziane, dando un tocco esotico alla serata.

Mariella Sudano ha esposto 20 opere grafiche nelle illuminate vetrine del locale, in cui facevano bella mostra anche tutti i libri editi da Akkuaria.

Un sorso di Milano tutto per noi, fresco come la menta del Mojito.

 

 


Il compleanno di Akkuaria a Catania

febbraio 22, 2009

cataniapic

 

Immaginate di dover festeggiare la vostra giovane preziosa creatura che compie nove anni.

Scegliete un delizioso teatro dedicato a Totò e radunate tutti gli amici della vostra creatura d’acqua e d’aria.

È così che Vera Ambra, sapiente organizzatrice di eventi, ha regalato a tutti la splendida festa di compleanno di Akkuaria a Catania.

La serata si è aperta con il benvenuto alle associazioni culturali Arkobaleno, Casa Don Giorgi, Centro Biodanza Sicilia, Centro Studi Teocrito, Compagnia dei Giovani, Gilanie, Etohos Viagrande, La Bottega degli Attori, Marranzatomo.

Si sono susseguiti recital di poesie in lingua e in dialetto, numeri di danza, musicali e teatrali.

Tra i poeti citiamo Adriano Peritore, Antonino Magrì, Beatrice Gradassa, Dominga Carrubba, Gabriella Rossitto, Gaetano Petralia, Giorgio Guarnaccia, Giusy Blasco, Lucio Pacifico, Maria Luisa Vanacore, Mariella Sudano, Pina Morgante e Rosetta Di Bella.

Tra gli scrittori, Alessandro Scardaci, Augusto Lucchese, Franco Cilia, Clara Panascia, Paola Broggi, Rocco Chimera, Sergio Belfiore, Susanna Basile e la stessa Vera Ambra. 

Il poeta Sostene, Giuseppe Schillaci, è stato ricordato con affetto e abbiamo potuto ascoltare  la sua voce in due canzoni inedite.

Si sono esibiti inoltre  il cantastorie Carlo Barbera, Agostino Zumbo, Francesco Prinzivalle, llde Sciarratta, Laura Giordani, Marco Caruso, Roberto Fuzio, Sally Farkas

Paola Broggi ha danzato la sua “armonizzazione al femminile” alternandosi con Marzia Colitti, che ha invece presentato la danza indiana.

Emanuele Puglia, dopo i recenti successi teatrali, ha recitato alcune sue poesie e  Alfio Patti ha concluso con un divertentissimo numero sulla canzone siciliana.

Akkuaria ha solo nove anni, ma sta crescendo ed è sempre più bella!

Grazie, Vera, per l’occasione di stare insieme di cui ci hai fatto dono.

 

dscn28431

 

LE OPERE GRAFICHE DI MARIELLA SUDANO

dscn2844

 

dscn2845


Mostre a Roma

febbraio 21, 2009

Galleria nazionale d’arte moderna

DE CHIRICO

Piove, naturalmente. Ci si poteva aspettare qualcosa di diverso? ma che importa?

Il trionfo di colori fa dimenticare l’inverno.

Colori che risuonano forti e densi, festa di corpi e volti e paesaggi impossibili… metafore del nulla, città in cui camminiamo, nudi nervi al vento immobile: consegnarsi al tempo inesatto e ingannevole.

Mi sorprende la sua voce caustica, che è dell’artista, tipica del genio forse, di chi non teme nulla, perché è al di sopra del quotidiano.

PIERO GUCCIONE

dal 5 dicembre al 25 gennaio ’09

Il mare fotografato, fermato, nella sua vastità, nel gioco di luci, vivido nell’ossessione, mare e ancora mare, azzurro su azzurro, cielo a precipitare e a pesare sulle rive.

F ra i quadri d’acqua e di salmastro, ho trovato questa bellissima poesia:

ALTRA ACQUA

sollevami da te
fammi tornare per acque 
a prime rive
andare

lontano
dove né onda 
né stelle accostate

distoglimi da te
lasciami andare
non più versi di quel mare

altra acqua
pioggia
lacrime

a morire
nel mare che sei

FRANCESCA MERLONI

 

BRUNO MUNARI

Museo dell’Ara Pacis

dal 9 ottobre al 22 marzo ’09


Il genio, ancora, diverso dagli altri, capace di indagare il reale per stravolgerlo, per dargli un volto e un significato nuovi.

Spesso ci lasciamo sommergere dal quotidiano, non ne vediamo più la vacuità: Munari sceglie il punto di vista più originale, rinomina le cose, capovolge e svuota i nostri cervelli, vi immette aria fresca e pura.

“L’uovo ha una forma perfetta, benché sia fatto col culo”.

“Ho cercato di comunicarequello che gli altri non vedono, ad esempio un arcobaleno di profilo”.


PABLO PICASSO

1917-1937  L’Arlecchino dell’arte

Complesso del Vittoriano

Difficile parlare di Picasso. Sono i suoi quadri a parlarti, e senza mezze misure, con la violenza dei colori e delle forme, con la supremazia della creatività che guarda con sufficienza  il mondo, metri e metri più giù.

Picasso si odia o si ama.

L’Arlecchino è metafora dell’arte innovativa e trasgressiva di Picasso, in costante trasformazione, agile e irridente, dai mille volti, che incarna la diversità.

“Un quadro non è mai pensato e deciso anticipatamente, mentre viene composto segue il mutamento del pensiero, quand’è finito continua a cambiare, secondo il sentimento di chi lo guarda. Un quadro vive una vita propria, come una persona, subisce i mutamenti cui la vita quotidiana ci sottopone. E questo è naturale, perché un quadro vive soltanto attraverso l’uomo che lo guarda”.

Picasso definisce anche il compito dell’arte:

“lavare via dall’anima la polvere di ogni giorno…”

DA REMBRANDT A VERMEER

Valori civili nella pittura fiamminga e olandese del  ‘600

Museo del Corso

dall’11 novembre al 15 febbraio


BLADE RUNNER

febbraio 17, 2009

 

« Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi.
Navi da combattimento in fiamme al largo dei bastioni di Orione,
E ho visto i raggi B balenare nel buio vicino alle porte di Tannhäuser.
E tutti quei momenti andranno perduti nel tempo…
come lacrime nella pioggia.

È tempo… di morire. »


MATRIX

febbraio 17, 2009
  

« Hai mai fatto un sogno tanto realistico da sembrarti vero?

E se da un sogno così non ti dovessi più svegliare?

Come potresti distinguere il mondo dei sogni da quello della realtà? »

 
(Morpheus)

CIELO DI PASSAGGIO

febbraio 15, 2009

Il mio è solo un cielo di passaggio…

         Un cielo di passaggio,

dove sbandano lune alla deriva

e brutti asteroidi dal futuro di cigno,

dove sfrecciano per una notte,

         solo per una notte,

nuvole impertinenti,

sporche comete assetate di luce

e astronavi armate di sguardi indiscreti…

         Un cielo di passaggio

dove anemiche dee

sgomitano per un’ora di possesso

e allegri vampiri dall’anima bruna

improvvisano affollati defileé…

         Un cielo nel quale scivolano

profumi di mandorle amare

da universi sperduti a nord della mia vita…

Il mio è solo un cielo di passaggio

attraversato dai miei soliti fantasmi in frack

e una lunga teorìa di angeli in fuga

con un prima e un dopo che non m’appartengono,

con ali bagnate di lacrime,

con lo sguardo piegato da un altro destino

         e una sola meta: “Ovunque”!

Perché il mio

         (arrendetevi!)

è solo un cielo di passaggio,

lo vedo adesso

mentre imploro, fumo tra i denti, con tutta l’anima

le mie povere stelle fisse

che mi cadano addosso,

         senza rumore…

                   per non svegliarmi!

 

EMANUELE PUGLIA