Bene, vorrei capire… senilità? La mia o la sua?
Per una vita amo apprezzo Woody Allen e ora riesce a lasciarmi perplessa.
O facciamo come i critici cinematografici che fingono di capire dove non c’è niente da capire, solo per non apparire ignoranti? Io non sono un critico, e non ho paura di apparire ignorante.
Sciatteria o premeditazione quegli accidenti di microfoni a pendere quasi in ogni scena? Irritante.
I temi? quattro storie ingarbugliate, un po’ pasticciate insieme. La critica al sistema su cui si basa la celebrità vacua, sistema in grado di osannare o distruggere, e che altro? L’unica idea -neppure tanto originale- che già bastava al film e così si perde, è l’ncontro di Alec Baldwin con il giovane se stesso.
Ah, dimenticavo… “Volare” che apre e chiude: il massimo dell’ovvietà.
Eh no, Woody, non trovo il surreale, l’ironia, il sarcasmo, il disincanto…
Dopo le splendide cartoline da Parigi, quelle da Roma non convincono affatto!
Corro a rivedere un tuo vecchio film…