Dacia Maraini a Catania

novembre 18, 2009

 

 

La sala a pianterreno della libreria Cavallotto di Corso Sicilia si è riempita ieri sera per Dacia Maraini, a Catania per presentare il suo ultimo libro, “La ragazza di Via Maqueda”.

Come sempre impeccabile nel ruolo di intervistatore, lo scrittore Massimo Maugeri, che ha condotto la serata; la scrittrice non si è però sottratta alle domande dei lettori intervenuti.

Tra i temi affrontati, il rapporto tra perfezione formale e intensità della storia; l’immagine di Sicilia che l’autrice conserva, avendovi vissuto per otto anni;  la necessità che lo scrittore denunci le ingiustizie e non trascuri l’impegno sociale, senza però che debba rischiare la vita (Saviano ne è l’esempio).

Un lettore ha chiesto alla scrittrice di quale pregiudizio le piacerbbe scrivere e se sia mai stata vittima di pregiudizi. La Maraini ha evidenziato che al giorno d’oggi tutte le intolleranze nei confronti della diversità sono da condannare e che, in quanto donna, lei stessa ne è stata bersaglio.

A proposito del protagonista del racconto, che dà il titolo al libro, l’autrice ha spiegato il concetto di “normalità dell’illegalità”, del malcostume odierno cioè di ritenere inevitabile  il mancato rispetto delle regole, perché è troppo faticoso e impegnativo mantenere comportamenti corretti di fronte alle sollecitazioni negative.

Il personaggio dell’ingegnere palermitano è emblematico in tal senso: “scivola” nella perdizione per mancanza di coraggio, temendo per la propria vita, ma anche forse per ignavia.

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ULTIMI DILUVI

novembre 14, 2009

 

ULTIMI DILUVI

 

Ultimi diluvi di giovinezza

sparite leggerezze occhi spezzati

come è fresca la giornata che nasce

vita mia che ti sfiorisci senza saperlo

e perdi ad una ad una

le voglie più stupide e gloriose

morire senza degenerare

sarebbe giusto e dolce

chiudere la bocca senza dire addio

allungarsi sul letto

ed essere già freddi e lontani

camminare via coi piedi

nelle scarpe di cartone

ma la dolcezza sbolle lentamente

si perde nei sentieri degli occhi

fa nidi sparsi tra i pensieri

le palpebre pesanti

si aprono ancora al mondo

e il gusto della vita

si insinua sotto la lingua.

 

 DACIA MARAINI


Scrivere è come fare il pane

marzo 7, 2009

“…scrivere è come fare il pane: bisogna lavorare molto la pasta, con l’olio dei gomiti, come si suole dire, farla riposare, farla lievitare, amalgamarla ancora e poi infine metterla nel forno. Possiamo considerarlo un progetto di seduzione.”

DACIA MARAINI