Prossimi appuntamenti

marzo 31, 2013

BELPASSO

giovedì 4 aprile

ore 18.30

incontro con lo scrittore

Alfio Patti

per la presentazione del suo ultimo libro di poesie in siciliano

”Cca sugnu”

edizioni Prova D’Autore

relatrice Gabriella Rossitto

presso la sede della Mostra Permanente di Scienze Naturali

sede della Pro-Loco di Belpasso ,

Casa di Russo Giusti ,

via II Retta Levante 177

CATANIA 

venerdì 5 aprile

ore 18

Cieli violati (Poesie)

di Anna Vasta
Edizioni Ensemble

Interventi.
Maria Lucia Riccioli. Scrittrice
Luigi La Rosa. Autore Rizzoli

Letture di Eugenio Patanè. Attore

 Libreria “Catania Libri”

viale Regina Margherita 2H

CATANIA

sabato 6 aprile

ore 18

presentazione del volume di racconti

Storie di ordinaria Quotidianità

Akkuaria Edizioni

di Laura Rapicavoli

Relatore: Alfio Patti
Voce: Orazio Aricò
Ospiti d’eccezione
Luca Galeano (chitarra)
Joe Pedros (armoniche)

Herborarium Museum

via Crociferi 16

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NUVOLA – D’après n. 2

gennaio 1, 2011

NUVOLA

Da mari e fiumi porto fresche piogge
per i fiori assetati; e alle foglie
porto un’ombra leggera quando stanno
a riposare nei sogni meridiani
Dalle mie ali stillano rugiade
che svegliano uno ad uno i dolci bocci
quando sono cullati sul seno della madre
che danza attorno al sole. Uso il flagello
della sferzante grandine, e imbianco le verdi
pianure sottostanti,
e poi di nuovo la dissolvo in pioggia,
e mentre passo rintronando rido

Setaccio le nevi sui monti
e i grandi pini gemono spauriti,
tutta la notte è questo il mio cuscino bianco
mentre dormo abbracciata con i turbini.
Sublime sulle torri delle mie
dimore celestiali siede il lampo
che mi fa da pilota; e in una grotta
è incatenato il tuono, che lotta strenuamente
e si dibatte in gemiti terribili;
con lieve moto sulla terra e il mare
il pilota mi guida, e lo sospinge
l’amore di quei geni che si muovono
nelle profondità del mare violetto;
sui torrenti e le rocce, sui colli,
sui laghi e le pianure, ovunque sogni,
sotto montagne o fiumi lo Spirito che lui
ama rimane; ed io per tutto il tempo mi riscaldo
all’azzurro sorriso dei Cieli
mentre lui si dissolve nella pioggia.

L’Aurora colore di sangue, con occhi di meteora
con le sue piume ardenti dispiegate,
balza sopra il mio nembo veleggiante
quando la stella del mattino splende
quasi svanita; in questo modo, al culmine
di una vetta montana che si scuote e oscilla
a un terremoto, un’aquila discende
e si posa alla luce delle sue ali d’oro
E quando il sole alita al tramonto
dal mare illuminato i suoi ardori
di riposo e d’amore, ed il mantello cremisi
della sera ricade dal profondo abisso
dei Cieli, io mi soffermo con le ali chiuse
sopra il nido aereo, serena
come colomba intenta alla covata.

Quella fanciulla sferica ricolma
di fuoco bianco che i mortali chiamano
Luna scivola splendida sul mio
corpo simile a un velo che sia stato steso
a mezzanotte dai venti; e ovunque il passo
di quei piedi invisibili che gli angeli soltanto
possono udire, alla mia tenda abbia sfondato il fragile
traliccio che la copre, dietro di lei occhieggiano
e spiano le stelle. Io nel vederle rido
quando fuggono in turbini e assomigliano
a uno sciame di api dorate, e allora allargo
lo strappo nella tenda che mi eresse il vento
finché i fiumi sereni e i laghi e i mari
come lembi di cielo quaggiù precipitati
sopra di me dall’alto
di luna e stelle siano lastricati.

Cingo il trono del Sole con una fascia ardente
e quello della luna con un cinto di perle;
ogni vulcano è spento, le stelle vacillano e ondeggiano
quando il turbine spiega il mio stendardo.
Da un promontorio all’altro, con la forma
dell’arcata di un ponte su un mare torrentizio
che resiste a ogni raggio di sole,
resto appesa in alto come un tetto –
e le colonne sono le montagne.
L’arco trionfale che oltrepasso in marcia
con l’uragano e il fuoco e con la neve
e le Potenze dell’aria incatenate al carro
non è che l’arcobaleno dai mille colori;
su cui la sfera di fuoco intrecciava le tinte
lievi e la fresca terra sorrideva in basso.

Sono la figlia dell’Acqua e della Terra,
sono l’allieva del Cielo;
passo attraverso i pori del mare e delle spiagge;
mi trasformo, ma mai potrò morire.
Perché dopo la pioggia,
quando la volta del Cielo è immacolata e nitida
e i venti e il sole coi convessi raggi
levano azzurra la cupola dell’aria,
io silenziosamente rido a quel mio cenotafio,
e come un neonato dal grembo,
come uno spettro dalla tomba sorgo
dalle caverne della pioggia e lo distruggo ancora.

PERCY BYSSHE SHELLEY

 

Il mio d’après

 

I sogni delle foglie

a mezzogiorno

d’ombra verde

ristoro

e sono fresca rugiada

per la sete dei fiori.

Le mie risate

di grandine

stupiscono i prati

e lenta trascorro

su di loro.

Cullata dal turbine

faccio bianchi

i pini sorpresi

dalla notte.

Mi lascio guidare

dal fulmine gentile

dall’urlo convulso

del tuono.

Nel blusorriso

del cielo

mi dissolvo in pioggia

e sono amore

perenne mutamento

senza morte.

La terra umida

ride

sotto cupole d’aria.

Cremisi il mantello

della sera.

 

Laboratorio di scrittura a cura di Luigi La Rosa


MONTEVIDEO – D’après n.1

gennaio 1, 2011

MONTEVIDEO

Scivolo per la tua sera come la stanchezza per la pietà di un declivio.
La notte nuova è come un’ala sopra i tuoi terrazzi.
Sei la Buenos Aires che avemmo, quella che negli anni si allontanò, quietamente.
Sei nostra e festosa, come la stella che le acque raddoppiano.
Porta finta nel tempo, le tue strade guardano il passato più lieve.
Chiarore da dove ci arriva il mattino, sopra le dolci acque torbide.
Prima di illuminare la mia persiana, il tuo basso sole rende felici le tue ville.
Città che si ascolta come un verso.
Strade con luce di patio.

JORGE LUIS BORGES

 

Foto tratta da: http://www.metaforum.it/archivio/2006/indexe6f1.html?t6022.html

 

Il mio d’après


Città che si ascolta

come un verso

solebasso

Scivola

l’ala della notte

doppiastella

del tempo finta porta

sul mattino.

 

 

Laboratorio di scrittura a cura di Luigi La Rosa


VERSO IL FARO

febbraio 17, 2010

 

Il blog di un amico che nasce è come un fiore inatteso, una dolcezza che si aggiunge ad altre, in mezzo a sconcezze e sterili sterpaglie di cui il Web è rigoglioso.

Segnalo, a chi avesse voglia di leggere roba vera, a chi avesse voglia di consigli di lettura preziosi, provenienti da uno scrittore, da un  lettore entusiasta come un bambino, il neonato blog di Luigi La Rosa:

VERSO IL FARO – scritture, segni, percorsi creativi

http://luigilarosa.blogspot.com/

Buon viaggio!


CATANIA, GEOGRAFIA DEL MISTERO

giugno 25, 2009

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Giovedi 25 giugno ore 17,00 in corso sicilia 91

 

Anna Pavone e Maria Lucia Riccioli presentano 

Catania, geografia del mistero. Giulio Perrone editore. 
Antologia di scrittori catanesi, a cura di Luigi La Rosa

Insieme al curatore interverranno gli autori: 
Mavie Parisi, Orazio Caruso, Caterina La Rosa, Maria Làudani, 
Lorenza di Pasquale, Maria Rita Pennisi, Rosa Zappulla, 
Stefania Di Martino, Donatella Grasso.