ONE ART

agosto 27, 2009

The art of losing isn’t hard to master;
so many things seem filled with the intent
to be lost that their loss is no disaster.

Lose something every day. Accept the fluster
of lost door keys, the hour badly spent.
The art of losing isn’t hard to master.

Then practice losing farther, losing faster:
places, and names, and where it was you meant
to travel. None of these will bring disaster.

I lost my mother’s watch. And look! my last, or
next-to-last, of three loved houses went.
The art of losing isn’t hard to master.

I lost two cities, lovely ones. And, vaster,
some realms I owned, two rivers, a continent.
I miss them, but it wasn’t a disaster.

—Even losing you (the joking voice, a gesture
I love) I shan’t have lied. It’s evident
the art of losing’s not too hard to master
though it may look like (Write it!) like disaster.

ELISABETH BISHOP

 

L’arte di perdere si impara facilmente

tante cose sembrano volersi perdere

né la loro perdita è una sciagura.

Perdi qualcosa ogni giorno. Accetta la tortura

delle chiavi di casa perse, delle ore spese male.

L’arte di perdere non è una disciplina dura.

Esercitati a perdere di più, senza paura:

luoghi, e nomi, e destinazioni di viaggio.

Nessuna di queste perdite sarà mai una sciagura.

Ho perso l’orologio di mia madre. Era

mia ed è svanita  l’ultima di tre case amate.

L’arte di perdere non è una disciplina dura.

Ho perso due vasti regni, due città amate,

due fiumi, un continente. Mi mancano,

ma non è un disastro averle perdute.

Nemmeno perdere te (la figura, la voce allegra

il gesto che amo) mi smentirà. È chiaro, ormai:

l’arte di perdere si impara facilmente,

benché possa sembrare (scrivilo!) una sciagura.

 


IL RESPIRO DEL NORD

agosto 25, 2009