MEMORIE A PERDERE

luglio 2, 2009

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Dove intende portarci la prosa incalzante di Luigi Milani che, imponendoci un ruolo da voyeur, ci invita a spiare nelle vite dei suoi personaggi? Che cosa vuole farci scoprire sul conto di una umanità trafelata e sofferente, che rincorre chissà cosa senza prendere le dovute precauzioni contro l’imprevisto, contro i tranelli che la vita dissemina ogni giorno sul nostro cammino?

Da quando ha gettato il primo vagito, e talvolta senza saperlo, ognuno di noi sta andando a un appuntamento.

Nei dodici racconti di Luigi Milani appaiono personaggi, molto numerosi e delineati con tale cura da sembrare esseri viventi e non creature di carta, che si recano a un appuntamento, che incrociano un evento o un proprio simile, dal quale impareranno qualcosa di nuovo su se stessi.

Uno squarcio improvviso nelle abitudini di ogni giorno li getta in una dimensione che dà loro le vertigini, che suona inconsueta, a volte perfino minacciosa. E se è tragicamente estrema la situazione di Iussuf, sventurato iracheno finito nelle grinfie di militari americani che lo sottopongono a feroci torture (il racconto è Abu Ghraib), è invece tragicamente ordinaria la vita delle figure che dominano gli altri racconti.

 

Flavia, eroina di Discrezionalità, ha una carriera di cui può esser soddisfatta e rifulge orgogliosa nell’imprevisto confronto con Renata, l’amica che prometteva di diventar chissà chi e si è invece arenata in uno stanco matrimonio, ma le basta rubare un oggetto in un negozio per ritrovarsi in una situazione da incubo.

 

Nel tenerissimo Figlia, a Claudia è sufficiente irrompere dentro la casa paterna in una sera piovosa per misurare la propria fragilità, e le sconfitte che le fanno desiderare di tornare bambina, ed è un colpo da maestro la conclusiva immagine del padre che appare, trepidante e protettivo, sotto la pioggia.

 

Nella definizione di questi lavori è un dettaglio non secondario, parlando di uno scrittore di sesso maschile, la capacità di Luigi Milani di descrivere le donne. I suoi personaggi femminili agiscono come se non fossero concepiti da un uomo e vivono di vita propria perché sagacemente illuminati dall’interno. E la prevalente tragicità del tono d’insieme si stempera all’occorrenza in un’ironia non priva di crudeltà, come nel racconto Rilassati!, in cui sfolgora un altro bel personaggio di donna. È l’inafferrabile Carla, da cui il protagonista si fa menare per il naso (e qualcosa ci dice che il gioco di Carla potrebbe funzionare con ciascuno di noi), mentre cova la speranza di invischiarla in una relazione che forse non ci sarà mai.

 

Smarrimenti improvvisi, latenti inquietudini, un senso di vulnerabilità di fronte all’ignoto, e un paesaggio che, frastornante o silenzioso, si configura spesso come una scena estranea, sottilmente ostile, su cui gli eroi di Luigi Milani muovono i loro passi: ecco da che cosa nasce il palpito che ti prende a leggere questi tredici (e il numero non è causale) viaggi nell’assurdo, di questi tredici sismografi tesi a registrare sotto i nostri piedi i sommovimenti di cui abbiamo paura e che forse ci faranno inciampare di qui a poco.

 

( prefazione di Francesco Costa, copertina di Mariella Sudano)

 

Luigi Milani è nato a Roma, dove vive e lavora. Giornalista freelance e traduttore dall’inglese, scrive di musica e tecnologia da oltre un decennio. Ha pubblicato racconti e poesie per vari editori, oltre a vincere nel 2008 un concorso poetico. Collabora con PeaceReporter, PeaceLink, Osservatorio sui Balcani, Thriller Magazine, Onda Rock, Jazzitalia e la e-zine letteraria Progetto Babele. È tra i fondatori dell’Associazione Culturale XII.


Nuovo book trailer

marzo 2, 2009

 

Nuova musica,  a cura di Luigi Milani


Book trailer di “Segrete stanze”

gennaio 10, 2009

Booktrailer di “Segrete Stanze”, silloge poetica di Gabriella Rossitto

(Edizioni Akkuaria 2008 – http://www.akkuaria.com)
Realizzazione: Luigi Milani
Musica: msound.org


La metà oscura

dicembre 26, 2008

 

IL TEMA DEL DOPPIO IN LETTERATURA

Frequentato già da Plauto, tra gemelli e agnizioni a sorpresa, il tema del doppio vede il suo pieno compimento in romanzi molto conosciuti, anche perché frequentati dal cinema: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Frankenstein di Mary Shelley.

Nel Novecento, grazie al contributo della psicanalisi, Pirandello e Kafka ne fanno un argomento ricorrente.

 

Il doppio trova una delle più riuscite realizzazioni nel personaggio bifronte Jekyll-Hyde, incarnazione del contrasto tra bene e male insito nell’uomo.

 L’autore, Robert Louis Stevenson, pur appartenendo alla borghesia scozzese e cresciuto dalla madre con una rigida educazione morale e religiosa, è un ribelle per i suoi tempi (nasce a Edimburgo nel 1850). Avvocato mancato, conosce in Francia Fanny Van de Grift, americana separata con due figli, e se ne innamora. Dopo il divorzio di lei, la sposa, nonostante i dieci anni di differenza.

Pare che la prima stesura de “The Strange Case of Dr. Jeckill and Mr. Hyde” sia frutto di un incubo e di tre giorni di lavoro concitato: alle obiezioni della moglie, dopo la lettura, Stevenson montò su tutte le furie e gettò il manoscritto tra le fiamme del caminetto. Dopo altri tre giorni vide la luce la nuova stesura in cui,  seguendo i suggerimenti di Fanny, venne dato ampio risalto all’allegoria.

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Eccone un breve stralcio (tr. Lori-Malagodi).

“Fu nel lato morale e nella mia stessa persona che imparai a conoscere la completa e primitiva dualità dell’uomo: io vidi che delle due nature che lottavano nel campo della mia coscienza, io appartenevo fondamentalmente a tutte e due, anche se avessi potuto giustamente dire che appartenevo o all’una o all’altra; fin da giovane, anche prima che il corso delle mie scoperte scientifiche avesse cominciato a convincermi della possibilità di simile miracolo, mi compiacevo –come in un sogno ad occhi aperti- di adagiarmi nel pensiero della separazione di questi elementi. Se ciascuno, mi dicevo, potesse venire alloggiato in identità separate, la vita potrebbe essere allora sollevata da tutto ciò che ha di insopportabile, il malvagio potrebbe andarsene per la sua strada, liberato dalle aspirazioni e dai rimorsi del suo più probo gemello: e il buono potrebbe percorrere calmo e sicuro il suo elevato sentiero, non più esposto all’onta per opera dell’altro malefico elemento. La maledizione del genere umano consisteva per me nel fatto che questi contrastanti elementi dovessero essere legati insieme, che, nel seno lacerato della coscienza. Questi gemelli dissimili e opposti dovessero sempre lottare.”

ROBERT LOUIS STEVENSON

 

A proposito della “metà oscura”,  dell’orribile Mr. Hyde, vi propongo un corollario dei giorni nostri, frutto della fertile penna di Luigi Milani, giornalista ma soprattutto scrittore, immaginifico ed efficace, che ha trovato in sé anche la voce della poesia.

La poesia Hyde ha vinto il premio OrrorinVersi 2008, organizzato da http://www.scheletri.com

 

HYDE

 

Mia è

la squisita ebbrezza

di notti scarlatte

di pura follia

quando,

da me evaso,

la vita altrui

recido.

 

LUIGI MILANI

 

 

Potete anche trovare il video, sufficientemente inquietante, che è stato realizzato appositamente da Elena Vesnaver, a questo indirizzo:

 http://it.youtube.com/watch?v=3HjuZ5XD_oU

 

Per chi volesse approfondire on line il tema del doppio in letteratura:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lo_strano_caso_del_dottor_Jekyll_e_del_signor_Hyde

http://www.letterariamente.it/Archivio/Contributi/ildoppio.htm

http://www.sperimentaleleonardo.it/itinerari/ipertestodoppio/indice.htm

http://www.kultunderground.org/archivio.asp?art=7144

 

Un ultimo accostamento sul tema, stavolta cinematografico: il bene e il male non sono incarnati nella stessa persona ma in due gemelli, resi dalla splendida interpretazione di Jeremy Irons, per la regia di Cronemberg.

imm 


Un sorso di poesia

dicembre 1, 2008

La rotta di Cristoforo

Alte le colonne di Eracle

più alte le onde selvagge che Nettuno

 senza successo al Genovese oppose

Luigi Milani