Finestra segreta, giardino segreto

dicembre 31, 2008

Ancora uno scrittore, Morton Rainey, è protagonista del racconto “Finestra segreta, giardino segreto”, contenuto in Four Past Midnight (Quattro dopo mezzanotte).

Se qualcuno bussasse alla tua porta accusandoti di plagio e fosse molto, molto arrabbiato?

“Lei ha rubato la mia storia”, disse l’uomo davanti alla porta. “Lei ha rubato la mia storia e bisogna fare qualcosa. Ciò che è giusto è giusto e ciò che è dovuto è dovuto e qualcosa bisogna fare.”

 

Esiste anche la versione cinematografica, “Secret Window” , interpretata dal multiforme Johnny Depp, per la regia di David Koepp.

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THE DARK HALF

dicembre 31, 2008

Non è casuale, e agli estimatori di Stephen King non sarà sfuggito, che il titolo del post precedente sia anche il titolo di un suo libro del 1989.
Forse non è tra i migliori, ma lo trovo interessante come tutti i suoi libri in cui il protagonista è uno scrittore e in cui si parla di scrittura (vedi “Mucchio d’ossa” e il più recente “La storia di Lisey”).

Anche “Misery non deve morire” ha come protagonista uno scrittore e si interroga su una questione di legittimità: può il creatore di un personaggio famoso e amato decidere di ucciderlo impunemente?
Se lo sarà chiesto la Rowling liberandosi del suo Harry Potter che l’ha resa la prima contribuente della Gran Bretagna?
Forse continua a domandarselo Camilleri, annunciando la fine del commissario Montalbano senza però decidersi a metterla in atto…

Ne “La metà oscura” il protagonista, Thad Beaumont, è uno scrittore che ha per anni pubblicato con lo pseudonimo di George Stark, un “tipo poco raccomandabile”. Thad decide di liquidarlo celebrandone le finte esequie, ma la metà oscura prende forma e George torna per vendicarsi…

“È tornato! Aveva esclamato Liz con un perfettamente comprensibile misto di irritazione e sconcerto, e il terrore lo aveva investito come una folata di vento gelato. Terrore insieme con un nome: Stark. Nell’attimo prima che la realtà ritrovasse il suo equilibrio sull’asse del mondo, fu sicuro che alludesse a lui. George Stark. Volavano i passeri e Stark era tornato. Era morto, morto e pubblicamente sepolto, e tanto per cominciare non era mai esistito davvero, ma tutto questo non contava più niente:reale o no, era tornato lo stesso.”

Non dimentichiamo che King fa morire il proprio comodo alter ego, Richard Bachman, di “cancro dello pseudonimo”, salvo poi resuscitarlo di recente con il ripescaggio di “BLAZE”. È un caso che “la voce” che dà ordini al povero Blaze, la voce di un morto, risponda al nome di George?
La versione cinematografica, firmata da George A. Romero e con Timothy Hutton, è del 1993.

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La metà oscura

dicembre 26, 2008

 

IL TEMA DEL DOPPIO IN LETTERATURA

Frequentato già da Plauto, tra gemelli e agnizioni a sorpresa, il tema del doppio vede il suo pieno compimento in romanzi molto conosciuti, anche perché frequentati dal cinema: Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde, Frankenstein di Mary Shelley.

Nel Novecento, grazie al contributo della psicanalisi, Pirandello e Kafka ne fanno un argomento ricorrente.

 

Il doppio trova una delle più riuscite realizzazioni nel personaggio bifronte Jekyll-Hyde, incarnazione del contrasto tra bene e male insito nell’uomo.

 L’autore, Robert Louis Stevenson, pur appartenendo alla borghesia scozzese e cresciuto dalla madre con una rigida educazione morale e religiosa, è un ribelle per i suoi tempi (nasce a Edimburgo nel 1850). Avvocato mancato, conosce in Francia Fanny Van de Grift, americana separata con due figli, e se ne innamora. Dopo il divorzio di lei, la sposa, nonostante i dieci anni di differenza.

Pare che la prima stesura de “The Strange Case of Dr. Jeckill and Mr. Hyde” sia frutto di un incubo e di tre giorni di lavoro concitato: alle obiezioni della moglie, dopo la lettura, Stevenson montò su tutte le furie e gettò il manoscritto tra le fiamme del caminetto. Dopo altri tre giorni vide la luce la nuova stesura in cui,  seguendo i suggerimenti di Fanny, venne dato ampio risalto all’allegoria.

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Eccone un breve stralcio (tr. Lori-Malagodi).

“Fu nel lato morale e nella mia stessa persona che imparai a conoscere la completa e primitiva dualità dell’uomo: io vidi che delle due nature che lottavano nel campo della mia coscienza, io appartenevo fondamentalmente a tutte e due, anche se avessi potuto giustamente dire che appartenevo o all’una o all’altra; fin da giovane, anche prima che il corso delle mie scoperte scientifiche avesse cominciato a convincermi della possibilità di simile miracolo, mi compiacevo –come in un sogno ad occhi aperti- di adagiarmi nel pensiero della separazione di questi elementi. Se ciascuno, mi dicevo, potesse venire alloggiato in identità separate, la vita potrebbe essere allora sollevata da tutto ciò che ha di insopportabile, il malvagio potrebbe andarsene per la sua strada, liberato dalle aspirazioni e dai rimorsi del suo più probo gemello: e il buono potrebbe percorrere calmo e sicuro il suo elevato sentiero, non più esposto all’onta per opera dell’altro malefico elemento. La maledizione del genere umano consisteva per me nel fatto che questi contrastanti elementi dovessero essere legati insieme, che, nel seno lacerato della coscienza. Questi gemelli dissimili e opposti dovessero sempre lottare.”

ROBERT LOUIS STEVENSON

 

A proposito della “metà oscura”,  dell’orribile Mr. Hyde, vi propongo un corollario dei giorni nostri, frutto della fertile penna di Luigi Milani, giornalista ma soprattutto scrittore, immaginifico ed efficace, che ha trovato in sé anche la voce della poesia.

La poesia Hyde ha vinto il premio OrrorinVersi 2008, organizzato da http://www.scheletri.com

 

HYDE

 

Mia è

la squisita ebbrezza

di notti scarlatte

di pura follia

quando,

da me evaso,

la vita altrui

recido.

 

LUIGI MILANI

 

 

Potete anche trovare il video, sufficientemente inquietante, che è stato realizzato appositamente da Elena Vesnaver, a questo indirizzo:

 http://it.youtube.com/watch?v=3HjuZ5XD_oU

 

Per chi volesse approfondire on line il tema del doppio in letteratura:

http://it.wikipedia.org/wiki/Lo_strano_caso_del_dottor_Jekyll_e_del_signor_Hyde

http://www.letterariamente.it/Archivio/Contributi/ildoppio.htm

http://www.sperimentaleleonardo.it/itinerari/ipertestodoppio/indice.htm

http://www.kultunderground.org/archivio.asp?art=7144

 

Un ultimo accostamento sul tema, stavolta cinematografico: il bene e il male non sono incarnati nella stessa persona ma in due gemelli, resi dalla splendida interpretazione di Jeremy Irons, per la regia di Cronemberg.

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La distruzione di un mito

dicembre 24, 2008

 

Un libro irriverente, originale, fresco?

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È dello scrittore Gaspare Bitetto. Trovate il suo sito nei link.

Buona lettura!

 

Rimbaud, Verlaine e Baudelaire litigano come zitelle inacidite. Cupido invidia il look di Fonzie. La Susi della Settimana Enigmistica prende vita. Isaac Newton sghignazza perché trova che il nome Euclide sia buffo. Irriverente, sarcastico e anche un po’ stronzo, Gaspare Bitetto adopera l’arma della scrittura con la perizia di un serial killer che gode nell’infierire sulle proprie vittime. In un panorama letterario in cui i giovani autori e le loro storie autoreferenziali vanno sponsorizzati per puro paternalismo, Bitetto è uno dei pochi esordienti che si lasciano leggere con autentico divertimento, complicità e magari con una punta d’invidia. Nei suoi brevi racconti, lo scrittore costruisce tanti piccoli mondi per il semplice sfizio di vederli bruciare.

Ciro Ascione


AUGURI!

dicembre 24, 2008

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IL DIO DEI GIORNI UGUALI

dicembre 18, 2008

Spente le luci sbarrate le porte

s’nsinua nel letto tra di noi -il dio

dei giorni uguali e dell’indifferenza-

complice della cieca mezzanotte inverte

mappe e rotte

il vento agita lamiere

la linea blu del mare s’aggroviglia.

 

MARIA ATTANASIO

da Amnesia del movimento delle nuvole


Una poesia

dicembre 18, 2008

Come aver sbagliato strada

quando nel buio

l’improvviso soffio spegne

lo stoppino che reggi 

e nello scempio del giorno

non sai più se andare, tornare,

sostare, mentre passa accorata

l’ultima diligenza

resta

la frastornata sonagliera in corsa

prima che il gelo s’ingrossi

nella pioggia desolata di questo

assiderato borgo.

 

SEBASTIANO ADDAMO


Perché la poesia?

dicembre 18, 2008

Chi scrive probabilmente si interroga sulla funzione della poesia, o della propria poesia, in un tempo sempre più arido e insensibile.

È ancora tempo di poesia, il nostro? Perché i poeti?

Queste in particolare le domande che si pone Sebastiano Addamo.

Riporto le sue conclusioni.

 

“La voce della poesia è troppo flebile per vincere il frastuono che è intorno…

I molti libri di poesia che vengono pubblicati non fanno che accentuare questo silenzio: sono tanti e tanto indiscriminati che non c’è nemmeno il tempo di lanciare ad essi un solo sguardo, anche se distratto. Per la poesia non c’è pubblico. Al massimo -ma davvero al massimo- c’è appena qualche lettore. La domanda è minima, non c’è mercato e non ci sono editori.

Bisogna considerarlo: non è più in causa il valore che il libro eventualmente comunica; in causa è lo stesso libro come valore.

Fra questa vita e questa morte, si può accampare la poesia. La sua gratuità scrupolosa come un destino può diventare il valore “inutile” di un mondo nel quale tutto è merce e valore di scambio. 

Essa non deve salvare né garantire nulla, non ha risposte da fornire, è appena una scommessa e un rischio. La sua funzione è di non avere alcuna funzione.

Può valere come la sentinella che vigila gli ultimi spalti di un territorio abbandonato. Ma se la terra è ormai un deserto, poiché priva di senso, resta, dice Heidegger, il canto che nomina la terra.”

Da Alternative di memoria di SEBASTIANO ADDAMO

 

Chi è d’accordo con queste affermazioni?


Akkuaria incontra Germain Droogenbroodt

dicembre 12, 2008

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Germain Droogenbroodt è nato a Rollegem, in Belgio, nel 1944. È poeta, traduttore, editore e promotore di poesia moderna internazionale. Insieme ai poeti cinesi Bei Dao e Duo Duo ha fondato un nuovo movimento di poesia, il neosensazionismo. Ha organizzato il festival internazionale di poesia “La Costa Poética”.

È consulente letterario dell'”Encuentro de Poetas del Arco Mediterráneo” e segretario del “Congreso Mundial de Literatura”. Agli inizi del 1998 ha dato avvio su INTERNET al progetto “Conciencia Planetaria”, con la pubblicazione di poesie scritte da famosi poeti di tutti i continenti, per denunciare l’inquinamento ambientale e intellettuale.

Agli inizi del 1998 Germain Droogenbroodt, che ha visitato cinquanta volte l’Estremo Oriente, la cui cultura ha lasciato un’impronta profonda nella sua opera poetica, si è recato per la quarta volta in India, ospite del suo amico e celebre pittore indù Satish Gupta. Da lì si è poi recato in Rajastan, dove ha portato a compimento El Camino (Il Cammino), un ciclo di poesia con elementi filosofici, che ha ispirato non solo il pittore belga Frans Minnaert, ma lo stesso Satish Gupta. Quest’ultimo ha impreziosito l’edizione de “El Camino” con i suoi disegni. Nel 2002 è uscito Amanece el cantor (Sorge il cantore), un omaggio poetico a José Ángel Valente, scritto in castigliano.

Vive e lavora dal 1987 ad Altea, un pittoresco e artistico paese mediterraneo. Per il carattere universale della sua opera – le sue poesie sono state tradotte e pubblicate in 14 lingue – è invitato frequentemente a dare letture e conferenze in paesi come l’Austria, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Egitto, la Romania, ecc. e più lontani, come la Corea, Taiwan, il Nepal, il Messico. In Egitto gli è stato conferito il “Dottorato honoris causa” in letteratura, per i suoi meriti come poeta, traduttore, editore di poesia internazionale.

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Germain Droogenbroodt

Lentamente
come si scrive un poema
sorge dal nulla
l’alba
si stacca dal silenzio
e dà luce
appare ovunque il verde
viatico per il sole
che dalla terra
non allontana altra oscurità
se non la notte.

Traduzione di Tiziana Orrù

 


RECENSIONE A SEGRETE STANZE

dicembre 12, 2008

 

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Segrete Stanze, la silloge poetica di Gabriella Rossitto (Edizioni Akkuaria, 2008), ci fornisce uno stimolante spaccato dell’universo artistico di questa artista.

 

Appassionata d’arte – è un’ottima pittrice – e scrittura, la Rossitto ha pubblicato diversi lavori, a partire dalla metà degli anni ’80. Un dato da non trascurare, questo, e di cui tener conto per spiegare la non comune abilità dell’artista nel gestire parole, versi e immagini – queste ultime anche in senso letterale, come vedremo.

 

Il titolo dell’opera rispecchia la sistematica della raccolta, suddivisa com’è nei vari ambienti che compongono un’abitazione. In realtà, tale ripartizione non è affatto rigida. È piuttosto una suddivisione ideale, vista la varietà di temi e prospettive affrontati dalla poetessa.

 

Lungi da me tentare la puntuale disamina di ciascuna poesia. Mi limiterò ad accennare ad alcune situazioni toccate dalla penna sicura dell’autrice: un umanissimo senso di sbandamento di fronte alla vacuità della vita (penso ad esempio all’intensa Indizio), il segreto rimpianto per destini mai compiuti, perfino temi religiosi, affrontati con piglio moderno e versi quanto mai toccanti (Il Primo Natale).

 

Ma c’è dell’altro: ad esempio l’espressione, in squisite forme di grande raffinatezza formale, di un legittimo tedio esistenziale per la ripetitività di certe situazioni esistenziali, spesso di ambientazione domestica. Ed ecco dunque i ripetuti accenni, soffusi di velata ironia, alla cucina (La Torta, Ciambelle) o al tema pirandelliano, di perdurante attualità, della maschera (Bella Copia).

Né mancano l’anelito alla fuga, verso una libertà da riconquistare (Le mie ali), o lo sgomento e la nostalgia, finemente evocati in Suono della Vita e in Prima.

 

L’opera è impreziosita dagli evocativi disegni realizzati dalla stessa autrice. Così come è sua la Klimtiana illustrazione di copertina.

 

Una prova riuscita, non c’è dubbio, che lascia nel lettore un solo rimpianto: quello di dover attendere il prossimo lavoro dell’artista, per gustarne nuove immagini e suggestioni.

LUIGI MILANI