Dopo il successo di “Tu non dici parole”, celebrazione delle parole belle, insistita e intensa ricerca linguistica e di costume, indagine profonda sul potere salvifico e magico del linguaggio, ecco una nuova storia di Simona Lo Iacono. Cambiano epoca e ambientazione, cambia il registro linguistico, ma rimangono immutate l’introspezione psicologica e l’infinita ricerca.
Ho sin dall’inizio paragonato la scrittura di Simona a un cocktail perfetto: dolcezza e sapidità insieme, aggressività e capacità di stupire in un mix che si avverte studiato e sapiente, ma che alla fine risulta naturale e fresco, talmente facile “da bere” che non riesci a chiudere il libro prima che sia finito.
È un viaggio, “Anna dorme presto”, dentro quattro personaggi intrecciati come un nodo d’amore alla greca, in cui verità si sovrappongono , si contraddicono, entrano in perversi minuetti per cambiare prospettive e percezioni.
Simona è giudice, però da scrittrice sospende il giudizio e consegna al lettore il proprio martelletto. Solo il lettore, infatti, resta unico depositario della verità –una propria personale verità- perché sa, in fondo al viaggio, che la verità è un prisma, che ciascuno di noi è vittima e carnefice al tempo stesso, che il dubbio è l’unico breviario al quale affidarsi per non cadere in errore.
Se le donne che leggono sono pericolose, quelle che leggono sono eversive. Probabilmente spaventano gli uomini, già intimoriti dalla capacità di procreare, di dare la vita.
Ma se attribuiscono quella facoltà a Madre Natura, questa invece devono ricondurla a un mucchio di neuroni che funziona in modo differente dal loro.
Linearità razionalità conseguenzialità rigore coerenza -quanti uomini sognatori conosco?- dalla parte maschile dell’universo e vaghezza sogno creatività inventiva insight dalla parte femminile?
Intelligenza monolitica da una parte e multiforme dall’altra?
Non mi piacciono gli schematismi, le categorizzazioni che considero gabbie, però… pensate per un attimo agli uomini che devono fare una cosa per volta rispetto alle donne multitasking!
Anna scrive -dovremmo dire evade?- e questa è la sua colpa. Anna preferisce la penna allo straccio della polvere, aspetta che il marito esca di casa per rifugiarsi nel proprio meraviglioso mondo, sacrificando il sonno alla scrittura.
Chi di noi, femmine casalinghe o lavoratrici mamme mogli tuttofare, che devono scrivere o muoiono, non si riconosce in tutto questo?
“Scrivevi per ore col pigiama ancora addosso, acciambellata su te stessa e trascurando tutte le faccende di casa. Ti risolvevi ad alzarti solo un’ora prima che Carlo arrivasse, riassettando alla spicciolata e imbastendo una cena veloce che gli desse però l’impressione che fossi stata ore a prepararla.”
La scrittura come disordine, sovvertimento, dunque, quando invece la scrittura è mettere ordine alla propria personale entropia: “Non ci sei stata nell’ordine che hai fatto solo per Carlo.” Un ordine che è ricerca maniacale del controllo, nel tentativo che niente si discosti dai binari del consueto, ed è questo che Carlo vorrebbe, pur contraddicendosi nel momento in cui accoglie l’avventura nella propria esistenza, apparentemente perfetta.
“…leggere libri è un segreto. La letteratura è un segreto. Ed è anche un gesto ultimo, rischioso.”
La scrittura è ribellione solo se coniugata al femminile?
Scrivere è fuga dal quotidiano, certo, ma è costruzione di altri mondi. È edificare paesaggi alternativi a quello che si ha davanti, che evidentemente non basta.
Protagonista la scrittura, quindi, ma anche il tradimento. E di vari tipi ( il padre di Anna, che la svende per poco; Giovanni, che la baratta per la carriera; Carlo, che accetta lo scambio).
Anche il tradimento coniugale è il tentativo di colmare un vuoto. Chi mai, se innamorato, può innamorarsi? Dalla sazietà, dall’appagamento non si ingenera la fuga. Per questo credo non ci sia mai un solo colpevole in uno scollamento della coppia. Se è ben adesa, nulla può incrinarne la struttura: se si avverte un cigolio, una mancanza, se all’improvviso ti trovi per casa qualcuno che non riconosci -ma che un giorno lontanissimo hai scelto- allora sì, comincia a farsi scivoloso il terreno. E ogni cosa può accadere. Perché ognuno di noi ha dei bisogni e cerca di soddisfarli. Poi, più spesso, prevalgono il buonsenso, il dovere, la dedizione. E a volte la fedeltà è solo ammantata di paura. Per morire dentro, lentamente. Inesorabilmente.
È una scrittura, quella di Simona che, come dicevo, ha il potere di sorprendere e stregare; sul piano stilistico, sarebbero molte le annotazioni da fare, ma lascio questo compito ai tecnici.
Mi piace sottolineare soltanto la struttura sintattica -sovvertita per ricreare il respiro della parlata siciliana- i verbi utilizzati in maniera originale e inconsueta, le parole di nuovo conio che ti fanno trasalire, che aggiungono un aroma speziato all’accordo di sapori. E infine le ncroccature (uso il termine dialettale perché mi piace di più), cioè il “gancio” tra un capitolo e l’altro, espediente di sicuro effetto.
E allora dormi presto, stasera, Anna. Dormi ma sogna e poi svegliati e scrivi, e sogna ancora: insegui senza timore il tuo pezzetto di felicità.
Ciao, Anna, è stato bello viaggiare con te.
Dalla Prefazione di DARIA BIGNARDI a “Le donne che leggono sono pericolose” di Stefan Bollmann – Elke Heidenreich:
“Le donne che leggono sono pericolose soprattutto per se stesse. Ci sarà un motivo se la storia dell’umanità ha ritardato la lettura alle donne: la natura sapeva che avrebbe complicato loro la vita. Comunque sia, pazienza: leggere è meraviglioso, è forse l’esperienza più emozionante della vita, quella che ti accompagna più a lungo, dall’infanzia alla morte.
[…]
Le donne che leggono sono pericolose perché non si annoiano mai e qualunque cosa accada hanno sempre una via di fuga: se ne infischiano se le fai troppo soffrire perché loro s’innamorano di un altro libro, di un’altra storia, e ti abbandonano.
[…]
Le donne che leggono sono pericolose perché nutrono i loro sogni e non c’è nulla di più rivoluzionario di una donna che sogna di cambiare la propria vita: se lo fa, farà la rivoluzione, se non lo fa seminerà il terrore.”
Da Piccole mosche! di Elke Heidenreich, in “Le donne che leggono sono pericolose”:
“Sui roghi dell’Inquisizione andavano in cenere soprattutto donne libri.
[…]
Le donne che leggono dimenticano tutto: le faccende domestiche, il marito, eventualmente l’amante, conta solo il libro, l’intimità con colui che le sta raccontando una storia, mentre l’uomo che le sta di fronte con la pagina di economia del giornale non riesce a scrutare nella sua mente e le fa la più stupida delle domande: A cosa stai pensando? Lei è da tutt’altra parte, dove lui non può seguirla.”
Da “Noi due come un romanzo” di Paola Calvetti:
“Per salvarsi si legge. Ci si consegna ad un gesto meticoloso, una strategia di difesa ovvia ma geniale. Per salvarsi si legge. Linimento perfetto. Perché forse per tutti, leggere è fissare un punto per non alzare lo sguardo sulla confusione del mondo, gli occhi inchiodati sulle righe per sfuggire a tutto, le parole che una a una stringono il rumore in un imbuto opaco fino a farlo colare in formine di vetro che chiamiamo libri. La più raffinata e vigliacca delle ritirate. Dolcissima. Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro? Quella è la sola, e più dolce custodia di ogni paura. Un libro che inizia…”
Le donne che leggono, e scrivono, sono pericolose perché attingono dalla parola una forza capace di scardinare la realtà, perché sono libere, e pensano.
“Quando Anna abbassava lo sguardo su un libro, era come assistere a un’oltraggiosa evasione.
[…]
Non si può togliere quel tipo di libertà.
[…]
Assolta o condannata, la libertà di leggere, e di scrivere, sopravvive comunque.”
Per altre recensioni sul libro di Simona:
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/09/23/stasera-anna-dorme-presto-di-simona-lo-iacono/
http://www.thrillermagazine.it/libri/11830
http://hounlibrointesta.style.it/2011/10/12/barbara-garlaschelli/
http://flanneryblog.wordpress.com/2011/10/17/stasera-anna-dorme-presto-di-simona-lo-iacono/
Per ascoltare la voce stessa dell’autrice, rimando al blog di Massimo Maugeri
http://letteratitudine.blog.kataweb.it/2011/09/23/stasera-anna-dorme-presto-di-simona-lo-iacono/
http://www.cavallodiferro.it/catalog/title/?cmd=ext&title_id=112
http://www.saltinaria.it/news/cultura/11571-stasera-anna-dorme-presto.html
http://lnx.cataniapolitica.it/wordpress/archives/32900
la recensione di Renzo Montagnoli
http://www.kultunderground.org/articoli.asp?art=1933
http://www.liberolibro.it/simona-lo-iacono-stasera-anna-dorme-presto/
di Sabina Corsaro
http://www.loschiaffo.org/stasera-anna-dorme-presto/
Di salvo Zappulla:
di Graziella Nicolosi:
graziella nicolosi
“Diritto e letteratura sono fratello e sorella. Le origini dell’uno si confondono con quelle dell’altra”: è questa l’opinione di Simona Lo Iacono, magistrato siracusano che da anni si occupa del rapporto fra parola e diritto. Non a caso fa parte dell’EUGIUS (Associazione Europea dei Giudici-Scrittori) e della IDL (Società Italiana di Diritto e Letteratura). Le implicazioni giuridiche della scrittura e il carattere narrativo del processo sono alla base della sua indagine, che negli ultimi anni è sfociata nella pubblicazione di alcuni volumi e in una rubrica letteraria, che tiene con successo sul blog “Letteratitudine” di Massimo Maugeri. Giurista e mamma di giorno, la Lo Iacono dedica le ore serali al mondo della scrittura. Con il suo primo romanzo (Tu non dici parole) nel 2009 ha vinto il Premo Vittorini Opera Prima. Poi ha pubblicato – a quattro mani con Maugeri – il racconto “La coda di pesce che inseguiva l’amore”, a cui è seguito “I semi delle fave”, vincitore del Premio Scrivere Donna. Nel 2010 le sono stati conferiti il Premio Internazionale Sicilia per la Narrativa “Il Paladino” e il Premio “Festival del Talento Città di Siracusa”. Da qualche settimana ha dato alle stampe il libro “Stasera Anna dorme presto” (Cavallo di ferro editore), che è stato presentato ieri nella sede catanese de La Feltrinelli, alla presenza dell’autrice e del collega Massimo Maugeri. Si tratta di un racconto a quattro voci, in cui la stessa storia viene scandagliata da quattro personaggi diversi, due donne e due uomini: Carlo e Anna, marito e moglie; Elisa, amante di Carlo; Giovanni, cugino di Anna a lei legato dall’amore per la letteratura e un profondo affetto. I loro destini si intrecciano e si sovrappongono; ognuno vive il tradimento a modo suo, e variegati sono i toni usati nel racconto: dolente quello di Anna, aggressivo nel caso di Elisa, epistolare per Giovanni e difensivo per Carlo, che si rivolge ad un tribunale immaginario di fronte al quale tiene la propria arringa. La storia è ambientata tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70: Anna abbandona la Sicilia e le proprie aspirazioni per sposare e seguire a Roma Carlo, giovane e brillante avvocato. Ma il matrimonio non va come desiderava; ben presto affonda nella freddezza, finché Anna scopre il tradimento del marito con Elisa, una giovane avvocatessa rampante. Da qui scatta in lei il desiderio di ripercorrere il passato, in un diario immaginario in cui appunto si alternano le voci degli altri tre personaggi. Ognuno ha la sua verità, e alla fine solo il lettore potrà riannodare i fili dei loro percorsi. “Il libro non fornisce un giudizio – spiega l’autrice – ha solo il compito di raccontare la complessità della vita, la fragilità umana, l’incapacità di amare e di amarsi veramente. A differenza delle aule di tribunale, in cui ogni giorno mi trovo a dover emettere un verdetto, qui resto in disparte, faccio parlare i protagonisti senza parteggiare. E di volta in volta, i quattro sembreranno vincitori e vinti, carnefici e vittime, traditori e traditi. Anche se il vero tradimento è quello che compiono verso loro stessi, non riuscendo a seguire in pieno i propri desideri”. Solo alla fine del suo viaggio, dopo aver dato voce al “tribunale interiore” che ha allestito dentro di sé, Anna potrà finalmente trovare un po’ di pace, e “dormire presto”, come recita il titolo del libro.
marianna abate:
http://chronica-libri.blogspot.com/2011/07/stasera-anna-dorme-presto-tu-parla-mi.html
emilia ferrara
http://www.unmondoditaliani.com/a-siracusastasera-anna-dorme-presto.htm
marisa cecchetti:
http://www.alleo.it/content/simona-lo-iacono-stasera-anna-dorme-presto
goffredo palmerini
http://www.agoramagazine.it/agora/spip.php?article19044
http://www.lasesia.vercelli.it/stories/Un%20libro%20ogni%207%20giorni/357_stasera_anna_dorme_presto/
e quella di Cristina Bove
http://altriautori.blogspot.com/2011/07/stasera-anna-dorme-presto.html
le foto sono a questo indirizzo: