Palermo, 29 marzo 2011 – Il 24 marzo è stata presentata a Palermo nella prestigiosa sede di Palazzo Jung la nona edizione del bando “Premio di poesia dialettale Nino Martoglio.Città di Grotte”. Il premio, ideato e diretto da Aristotele Cuffaro, regista e autore dialettale, si distingue per la serietà e l’alto livello culturale e intellettuale degli organizzatori e della giuria che seleziona le opere partecipanti, tanto da poter asserire che il Premio Martoglio può essere considerato, oggi, un ottimo punto di riferimento per la letteratura siciliana.
Unica sezione del premio letterario è la presentazione di una “raccolta inedita di poesia in lingua siciliana”.
Presidente della giuria è il professore Salvatore Di Marco, poeta, saggista e storico della letteratura e della cultura siciliana, gli altri componenti la giuria, altrettanto qualificati sono i professori : Tommaso Romano, Domenico Criminisi, Salvatore Mugno, Salvatore Trovato, Alfio Patti, Antonio Liotta.
Verrà inoltre assegnato il premio speciale “Francesco Pillitteri” alla figura maggiormente rappresentativa della storiografia siciliana e un premio alla figura che più rappresenta la sicilianità nel panorama artistico-cinematografico.
La manifestazione culturale è stata occasione per presentare la raccolta di poesie “Russània” di Gabriella Rossitto con la quale l’autrice ha vinto l’edizione 2010 del Premio Nino Martoglio, meritando così la pubblicazione dell’opera con le Edizioni Medinova del dottor Antonio Liotta, editore.
Gabriella Rossitto vive e insegna a Palagonia, l’autrice con “Russània”, sua prima silloge in lingua dialettale, si inserisce a pieno titolo tra i nomi più significativi della poesia dialettale contemporanea sia per l’originalità dell’opera, sia per la capacità di rendere al lettore una lingua siciliana rinnovata nello stile pur mantenendo ritmo e moduli semantici fortemente espressivi così come il verso siciliano sa dare.
Gabriella Rossitto crea la sua poesia in dialetto assecondando una personale percezione della realtà e attraverso una scelta lessicale che giunge, a volte, fino alla creazione di neologismi (fusione di due parole ) riesce a coinvolgere il lettore e a condurlo là dove “ il sentire “ della Rossitto diventa sentimento universale che può appartenere a tutti gli uomini.
Versi essenziali di un discorrere quotidiano innalzato “ a dignità di scrittura poetica” e animato dal sentimento dell’amore che attraverso la nostalgia, sofferenza per le cose perdute per sempre, giunge ad un lirismo struggente, ma mai banale, come nella poesia “ L’amuri Pirdutu “
“ Amuri ca torna
e tuppulìa
ca pareva pirdutu
comu ‘ncani
ca s’ha furriatu u munnu
ppi truvari a strata
e nun ci rapu no
ca ora è scuru.”
La silloge è divisa in cinque sezioni una conseguenza dell’altra, quasi i periodi di una malattia “d’amore“: incubazione, manifestazione della malattia, risoluzione finale.
Il titolo della raccolta “Russània” ( rosolia ) è emblematico.
Mi piace concludere con le parole di Alfio Patti che ha curato l’introduzione della silloge, “ Gabriella Rossitto canta l’amore e lo fa con una forma tutta sua, con un leitmotiv che la caratterizza in una continua lotta tra cuore e cervello, tra sentimento e razionalità .”
Giovanna Sciacchitano