“L’atelier è una stanza enorme, aperta sulla luce. Da ogni finestra puoi scorgere un paesaggio differente. Ti affacci sull’Estaque, su una Parigi di brume, sulle campagne di Auvers. Qui la montagna Sainte-Victoire, Cape Cod e Togrøk, Elgersburg sotto la neve, il mare di Argenteuil; lì il sole africano di Kairuan, e ancora Arles, e il giardino del manicomio di Saint-Paul. Più oltre cattedrali di luce e tramonti in cento colori e albe livide e notti stellate…
Li immagino insieme, ciascuno davanti alla finestra preferita, a trafficare con tele vergini e dense macchie di colore, a scambiare logore tavolozze.
Matisse posa un braccio partecipe sulle spalle di Bonnard, con il quale condivide un destino di oscurità; Modì, paonazzo, si accende nell’ennesimo alterco con Pablo. Renoir li osserva dalla sua immobilità, mentre Vincent confida a Henry il suo segreto… Quando cerco la fuga mi reco nell’immenso atelier e lascio che l’odore di trementina mi assalga. Prendo la mia tavolozza e navigo nella magia”
Nessuna descrizione potrebbe essere più indicata per introdurre la perfetta silloge poetica dell’autrice catanese appassionata di arte, da sempre, in tutte le sue forme. Una rassegna intensa ed eterogenea sulle ispirazioni, tramutate in versi, nate dalle molteplici suggestioni a cui quadri e colori, insieme ad alcuni tra i celebri e apprezzati esponenti mondiali, possono dare vita.