Paci e amici: la presentazione

ottobre 31, 2009



La presentazione di Paci e amici, la silloge dialettale di Pippo Di Noto, ha avuto luogo nell’affollatissima sala del Centro Servizi Culturali, a Ragusa.

Il giornalista e poeta Emanuele Schembari, direttore del Centro, ha introdotto gli ospiti.

Si sono susseguiti gli interventi dell’assessore Mimì Arezzo, di Totò Battaglia (presidente di Officina 90), dell’editore Salvatore Fava e di Salvatore Occhipinti.

L’articolata relazione di Elisa Mandarà, scrittrice e giornalista, ha collocato la poesia di Pippo Di Noto nel panorama della lirica dialettale del secondo ‘900, ritrovando radici illustri in Quasimodo con il suo Lamento per il Sud. Senza scadere nell’oleografia o nel bozzetto di maniera, la poesia dell’autore mantiene un registro colloquiale e intimo, riuscendo a far convivere impegno e ricordo, denuncia sociale e interrogativi che sono propri dell’uomo.

Il mio intervento ha isolato i temi ricorrenti nella silloge, dando particolare risalto al valore della parola.

La scrittrice e giornalista Silvia Ragusa ha infine intervistato Pippo Di Noto sulla natura della sua poesia in rapporto all’uso della lingua dialettale.

L’attore e regista Gianni Battaglia ha letto con grande partecipazione alcune poesie tratte dalla raccolta.

Affido la conclusione di questa breve nota alle parole dello stesso poeta, protagonista della riuscita serata, che ha citato un proverbio giapponese:

Chiunque ti attraversi la strada si porta dietro un pezzo di te.


PACI E AMICI

ottobre 29, 2009

domani, 30 ottobre 2009

Presentazione della silloge in dialetto siciliano

Paci-e-amici

di Pippo Di Noto

Officina 90 è una delle  associazioni  promotrici dell’evento che si terrà alle ore 18 presso il CSC, in via Diaz. 

 

Interverranno i Presidenti delle associazioni

Officina 90 (Salvatore Battaglia), CSC, Gruppo Mario Gori,

e l’Editore Salvatore Fava.

 

 Relatori:

Emanuele Schembari, Direttore CSC, giornalista poeta

Elisa Mandarà, docente, giornalista, saggista

Silvia Ragusa, docente, giornalista, poeta

Gabriella Rossitto, docente, poeta



 Gianni Battaglia leggerà alcune poesie della raccolta.

 

 

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PLAY BASSO 3.0

ottobre 25, 2009

 

 

 

La terza edizione del Play Basso ha visto gremita la sala del Palazzo De Cristofaro a Scordia.

Con la consueta perizia, Domenico Simone, curatore e moderatore della serata, ha offerto a tutti noi l’occasione di rendere omaggio a Salvo Basso.

Angela Bonanno ha letto poesie tratte da “Dui” di Salvo Basso.

Mario Giuffrida ha dato il suo contributo leggendo alcuni brani e ricordando l’impegno di Salvo nella promozione della cultura su tutto il territorio calatino.

Aldo Lanza, assessore di Militello, amico e collega di Salvo, ha regalato a tutti il suo ricordo di un viaggio di lavoro con lui su strade tortuose, fra discussioni e poesia, legandolo alla lettura di stralci tratti da “Quattru sbrizzi”.

Francesco Balsamo ha letto alcune poesie di Valentina Diana e di altri giovani autori tratte dal web.

Assya D’Ascoli, speaker di Radio Zammù, ha letto il racconto dialettale “Jacitu evi! Jacitu!” di Santo Calì, scrittore di Linguaglossa.

L’attore Giovanni Calcagno si è esibito in una toccante performance ispirata a un fatto di cronaca.

Mauro Mangano ha narrato una storia sufi “La falena e la candela”.

I 4Django Trio ( Sebastien Scuderi, Adriano Cristaldi, Giampiero Bugliarello) hanno aperto la serata con una particolare versione de “Les feuilles mortes” e ci hanno poi deliziato con altri brani francesi e di jazz manouche.  Bravissimi!

E io?

Anch’io, stasera, ho parlato di te. Ci siamo conosciuti l’11 novembre del ’97. Niente è casuale, niente mai è per caso: frugando tra vecchie carte un paio di giorni fa ho trovato una locandina che accomunava i nostri nomi in mezzo ad altri e riportava quella data. Una serata di vino nuovo e poesia, in cui abbiamo parlato tanto, non ricordo più di cosa. Di poesia, certamente.

Non potrei dire che sono stata tua amica, solo che avrei voluto esserlo. La tua scrittura è stata per me un preciso punto di riferimento, nei miei esperimenti in dialetto, perché è fresca, vivida, moderna, nel suo eludere convenzioni e  norme.

Non scriverò mai in dialetto come te, caro Salvo. Il piacere di frequentare spesso i tuoi scritti resta, immutabile.

Come immutabile è la poesia.

Orazio nei Carmina, parlando della poesia dice pressappoco: “è più durevole del bronzo, non potranno distruggerla né la pioggia né la furia del vento né gli anni innumerevoli… non morirò del tutto…”. 

E sono assolutamente certa che I POETI NON MUOIONO MAI perché la poesia è immortale.

Possiamo anche non sopravvivere a noi stessi, ma il frutto dell’ingegno non è fragile come il corpo, sfida i secoli, attraversa le ere.

Le parole belle sono come monili incorruttibili di cui abili artigiani-artisti ci fanno dono per aiutarci a vivere.
…e tu, Salvo, di quante parole ci avresti ancora fatto dono?

 

‘U POETA

 

Morsi ‘u poeta

comu mòrunu tutti

– macàri cu’ parra

ccu vuci d’angilu

si nni po’ jìri

‘n silenziu –

e l’autri ccà

‘mmenzu ‘e paroli

a ciculiari.

 

Splendida serata. Nonostante il compleanno in nero da “festeggiare”. La mia vita è costellata di compleanni in nero. Sussurri sottovoce “auguri”, cerchi di fare il conto (quanti anni sarebbero?) e poi trovi qualche motivo per tenerti aggrappata alla vita e per andare avanti. Il mio pensiero va a tua madre, Salvo, sempre in prima fila, partecipe, attenta, che vede restituirsi in queste occasioni minuscoli frammenti di te. Il mio pensiero va a tutte le madri. Io so. Conosco il loro dolore, il giogo da trascinare ogni giorno… Vorrei non conoscere quei gorghi, ma li frequento da anni.

Come alla fine del mio intervento, però, voglio chiudere con l’azzurro che ti dedico. Ciao Salvo!

IL VOLO DI ICARO

 

Ho studiato il volo

di tutti gli uccelli

l’aquila regale

e il falcone

al centro del cielo

e il tremante colibrì

e il gabbiano

abbandonato ai venti

nel facile planare…

 

ora sono io

padrone delle mie ali

aperte in una sfida

ora sono io

approdo nell’azzurro

uguale a un dio

 

debole una voce

e il sole è dentro me.

 

 

 


Play BASSO

ottobre 21, 2009

 

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Presentazione di Paci-e-amici

ottobre 20, 2009

 

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venerdì 30 ottobre 2009

Presentazione della silloge in dialetto siciliano

Paci-e-amici

di Pippo Di Noto

Officina 90 è una delle  associazioni  promotrici dell’evento che si terrà alle ore 18 presso il CSC, in via Diaz. 

 

Interverranno i Presidenti delle associazioni

Officina 90 (Salvatore Battaglia), CSC, Gruppo Mario Gori,

e l’Editore Salvatore Fava.

 

 Relatori:

Emanuele Schembari, Direttore CSC, giornalista poeta

Elisa Mandarà, docente, giornalista, saggista

Silvia Ragusa, docente, giornalista, poeta

Gabriella Rossitto, docente, poeta



 Gianni Battaglia leggerà alcune poesie della raccolta.

 

 

 

 

 


Tributo a Salvo Basso

ottobre 20, 2009

Scordialegre
presenta
Play Basso 3.0
Serata tributo a Salvo Basso
nel 46° anniversario di nascita

Venerdì 23 ottobre 2009 | ore 19:30
Scordia | Palazzo De Cristofaro

Partecipano:
Angela Bonanno
Gabriella Rossitto
Aldo Lanza
Assya D’Ascoli
Mario Giuffrida
Mauro Mangano
Giovanni Calcagno
Francesco Balsamo

Ambientazione sonora:
4Django Trio
(Sebastian Scuderi, Adriano Cristaldi, Giampiero Bugliarello)

Video:
Le Train, di Anne Laure Daffis & Léo Marchand
PB Rewind, di Paolo Clemenza

Food & Wine:
Kula Bar

Una serata di festa, musica e letture da trascorrere insieme con le 
poesie di Salvo Basso. Non mancate all’appuntamento!

“Play Basso 3.0” è una manifestazione inserita nel programma di 
“Ottobre Piovono Libri 2009”, campagna nazionale di promozione alla 
lettura, realizzata dall’Istituto per il Libro – Ministero ai Beni e 
alle Attività Culturali

Ideazione e organizzazione:
Circolo ARCI Scordialegre

In collaborazione con:
Officina Culturale South Media
Associazione Centro Studi e Ricerche Letterarie Salvo Basso

Patrocinio
Comune di Scordia
Assessorato alla Cultura

 

 


PLAY BASSO

ottobre 19, 2009

 

 

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Venerdì 23 ottobre

a Scordia

presso il Palazzo De Cristofaro

alle ore 19:30

avrà luogo la terza edizione del Play Basso, serata tributo a Salvo  Basso, in occasione del  46° anniversario della sua nascita.

 


Una poesia è una città

ottobre 19, 2009

UNA POESIA È UNA CITTÀ

 

Una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore…

Una poesia è questa città adesso,
cinquanta miglia dal nulla,
le 9:09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l’oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte…

Una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo…

E ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l’altro fino all’estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.

 

CHARLES BUKOWSKY

 


SPLASH

ottobre 19, 2009

Splash

L’illusione è che tu semplicemente
stia leggendo questa poesia.
La realta’ è che questa è
più di una
poesia.
Questo è il coltello
di un accattone.
è un tulipano.
è un soldato che marcia
attraverso Madrid.
questo sei tu sul tuo
letto di morte.
questo è Li Po che ride
sottoterra.
no, non è una dannata
poesia.
è un cavallo
che dorme.
una farfalla dentro
il tuo cervello.
questo è il circo
del diavolo.
e non la stai leggendo
su una pagina.
è la pagina che legge
te.
la senti?
è come un cobra.
è un’aquila affamata
che sorvola la stanza.
questa non è una poesia.
la poesia è barbosa,
ti fa venire sonno.
queste parole ti incitano
a una nuova
follia.
ti ha toccato la grazia,
sei stato spinto
dentro una
abbacinante regione di
luce.
adesso l’elefante
sogna insieme
a te.
la volta dello spazio
curva e ride.
adesso puoi morire.
tu puoi morire adesso come
si doveva morire da uomini:
grande,
vittorioso,
con l’orecchio alla musica,
essendo tu la musica,
che romba,
romba,
romba.

 

CHARLES BUKOWSKY


“Jennuvinennu” alla Biblioteca Concordia

ottobre 16, 2009

 

Stasera, 16 ottobre 2009, Alfio Patti ha presentato “Jennuvinennu”, la sua ultima silloge di poesie dialettali, alla Biblioteca di via Stella Polare, che ha preso il posto del cinema Concordia.

Ha introdotto la serata la bibliotecaria, che segnalo per la squisita ospitalità (sono arrivata in anticipo e ho potuto visitare la Biblioteca e scambiare due chiacchiere).

L’attore Aricò ha letto alcune poesie.

Patti infine, in veste di Aedo, ha messo in scena lo spettacolo “Giustizia e sonno”.