Per un addio

novembre 8, 2009

Para un adiós


Un abrazo y palabras entrecortadas
habrán dicho el adiós increíble.
Y entre tu cuerpo y el mío
manará sin cesar la distancia.

Como se apela a una hierba mágica
para sanar del mal de ausencia,
escribiré entonces estas líneas.

Y si el tiempo que une y que separa,
lo entrega un día a tu mirada,
léelo, mas no vuelvas la cara.

Hermosa y feliz en tu presente,
no cometas el error de Eurídice;
que yo, al recordar tu dulce voz,
cuidaré que me aten como Ulises.

De “Líneas de Otoño”
  

EDUARDO MITRE

 

 

PER UN ADDIO

 

Un abbraccio e parole interrotte

avranno detto l’incredibile addio

e tra il tuo corpo e il mio

sgorgherà senza cessare la distanza

 

Come ci si affida a un’erba magica

per sanare il male dell’assenza

scriverò allora queste righe

 

E se il tempo che unisce e separa

le consegna  un giorno al tuo sguardo

leggile, ma non distogliere il viso

 

Bella e felice nel tuo presente

non commettere l’errore di Euridice

che io, al ricordare la tua voce dolce

avrò cura di legarmi  come Ulisse.

 

 

Chiedo venia agli specialisti di spagnolo per le inesattezze (la traduzione è mia).  Sono gradite le correzioni.


“Senza una data da ricordare” o “Volto in bianco”?

novembre 8, 2009

I misteri della rete…

Per venirne a capo occorrerebbe la versione originale: nel dubbio, pubblico entrambe le traduzioni (anche perché tra “mi hai dimenticato” e “ti ho perduto” c’è una bella differenza).

 

 

SENZA UNA DATA DA RICORDARE

Senza una data da ricordare
né un luogo ben preciso da indicare
ecco che arriva la dimenticanza.

Silenziosa
come un morto che galleggia sul fiume,
lontana, ineluttabile
come può essere solo il destino:

come un’ampia zona buia,
o una scultura perfetta,
come una faccia senza lineamenti,
senza sguardo. E’ così che arriva.

Si crea una sera, all’improvviso,
lasciandoci stupefatti,
senza un’esclamazione, senza un grido.
Ci rendiamo conto semplicemente che è nata.

E ora mi chiedo:
in quale istante, fra i molti istanti,
in quale giorno, fra i molti giorni
tu mi hai dimenticato?

 

*

 

VOLTO IN BIANCO

Senza data memorabile
né luogo preciso
intimamente nasce l’oblio.

Tacito
come il cadavere di un fiume,
estraneo, inevitabile
come il destino:

ombra densa,
statua terminante,
volto disciolto in lineamenti
senza senso, nasce.

Nasce e una sera
di tardivo stupore,
senza giubilo né grido,
si scopre che è nato.

In quale ora delle mie ore
in quale giorno dei miei giorni
ti ho perduto?

Traduzione di Annalisa Saccà 

EDUARDO MITRE

 

Eduardo Mitre nasce a Oruro, Bolivia, nel 1943.

Ha pubblicato libri di poesia, Morada,  Mirabilia,  Desde tu cuerpoRazón ardiente,  Ferviente humoElegía a una muchacha,  Líneas de otoño; il saggio Huidobro, hambre de espacio y sed de cielo  e l’antologia El árbol y la piedra –  poeti contemporanei boliviani.